Polemica arbitrale: l'Atleti avrebbe dovuto impugnare i rigori?
L’eliminazione dell’Atlético de Madrid agli ottavi di finale di Champions League contro il Real Madrid ha lasciato una scia di polemiche, incentrata sull’annullamento di un rigore calciato da Julián Álvarez durante la decisiva sequenza dagli undici metri.
Esperti e tifosi hanno messo in discussione la decisione dell’arbitro, sostenendo che viola la Regola 14 dell’IFAB, che non vieta al tiratore di toccare il pallone due volte purché non lo giochi di nuovo finché un altro giocatore non lo tocchi.
Nonostante il dibattito e la frustrazione, la dirigenza dell’Atlético, dopo aver consultato la UEFA, ha deciso di non impugnare il risultato, dando priorità al rispetto per il lavoro dell’arbitro e concentrandosi sulle prossime sfide, a partire dalla partita contro il Barcellona.
Il club ribadisce il suo impegno a collaborare con le istituzioni per migliorare il sistema arbitrale dall’interno, mantenendo la sua filosofia di non cercare scuse. Tuttavia, figure del mondo legale ed ex arbitri hanno sottolineato che l’Atlético aveva ragioni legittime per impugnare la sequenza dei rigori.
Si sostiene che la sequenza dei rigori è indipendente dalla partita e quindi potrebbe essere ripetuta. La UEFA ha difeso la decisione dell’arbitro, generando ancora più confusione e dibattito tra gli esperti. Nonostante la possibilità legale e il precedente della FIFA agli Europei femminili del 2015, l’Atlético ha scelto di chiudere questo capitolo e concentrarsi sul futuro, con lo sguardo rivolto ai prossimi obiettivi.